Sport & cibo, binomio vincente per un buon invecchiamento

È un dato di fatto inconfutabile, confermato da numerosi studi: grazie ai progressi della medicina e della diagnosi precoce, l’efficienza fisica dura sempre più a lungo, a patto che si adottino stili di vita sani che includano movimento e alimentazione.

…la “dieta della longevità” (se così vogliamo chiamarla) si basa su alimenti il più possibile naturali, ricchi di nutrienti e poveri di calorie

In particolare una recente ricerca della Yale University ha attestato che, per quanto un calo delle prestazioni con l’età sia inevitabile, il processo sembra essere fortunatamente meno rapido di quanto si pensi.

Per fare un esempio pratico… è assodato che dal punto di vista fisiologico non possiamo mantenere il solito ritmo man mano che ci avviciniamo alla “temuta” mezza età: già a partire dai 30 anni infatti, con variabili individuali che cambiano anche in base al tipo di sport, si innesca una progressiva riduzione della risposta funzionale. Tra le cause ci sono cambiamenti all’interno delle cellule, in particolare nei mitocondri che producono energia, così come un inevitabile lieve aumento di peso e una diminuzione dell’intensità di allenamento: fattori che fanno sì che dopo gli “anta” non riusciamo a mantenere le nostre migliori performances.

Quindi, come raccomandano gli esperti, rallentare il passo è importante. Ma attenzione, smettere drasticamente può essere controproducente: più passano gli anni, più il movimento va inteso come una prescrizione medica che aiuta ad invecchiare al meglio. Sempre evitando il pericoloso “fai da te”: sentirsi in forma non significa necessariamente star bene, serve la valutazione di un medico per stabilire il giusto “carico” in base alla propria personale risposta che dipende dall’età anagrafica ma anche da quella biologica.

Età che è profondamente influenzata anche dal nostro stile nutrizionale: la “dieta della longevità” (se così vogliamo chiamarla) si basa su alimenti il più possibile naturali, ricchi di nutrienti e poveri di calorie, a partire da verdura e frutta che apportano vitamine, minerali e fibre fondamentali per la salute a tutte le età. Capitolo proteine: scegliamole bene, puntando su pesce azzurro, carni magre, uova, legumi, yogurt.

Anche i grassi sono preziosi, meglio però ricavarli da pesce, olio extravergine, frutta a guscio. Limitiamo il più possibile invece gli zuccheri, nocivi anche perchè causano picchi di glicemia che a lungo andare aumentano il rischio di insulino-resistenza e diabete: gli stessi effetti dei cereali raffinati, che andrebbero evitati a favore di quelli integrali. Cerchiamo sempre e comunque di rapportare le quantità al tipo di vita che conduciamo, al nostro livello di attività fisica. A prescindere da questa, per mantenere attivo il metabolismo è bene integrare i tre pasti quotidiani con un paio di spuntini (perfetti noci, nocciole, mandorle). No a troppe rinunce, a divieti troppo restrittivi: uno strappo alle regole, ogni tanto, è salutare perchè il cibo è anche una gratificazione psicologica e un’opportunità per stare insieme agli altri.

A questo proposito, mi piace concludere rimarcando che – come autorevoli studi confermano sempre più spesso – anche la qualità delle nostre relazioni e della nostra vita emotiva svolgono un ruolo determinante sulla capacità di andare incontro all’età che “sale”, di affrontare il futuro, sereni e forti di un vero star bene.

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